Con il Decreto Legislativo n. 139 del 18 settembre 2024 è stato introdotto un cambiamento importante nel sistema di liquidazione dell’imposta sulle successioni, contenuto nel Testo unico successioni e donazioni (TUS).
Dal 1° gennaio 2025, infatti, entrerà in vigore il principio dell’autoliquidazione da parte del cittadino, che modifica in modo sostanziale la procedura fino a oggi utilizzata.
Come funziona l’autoliquidazione
Con la nuova disciplina, sarà il sistema informativo dell’Agenzia delle Entrate a calcolare automaticamente le imposte dovute.
L’importo sarà inserito direttamente nel modello di dichiarazione (quadro EF), eliminando così l’attesa della liquidazione da parte dell’ufficio.
Il contribuente avrà inoltre a disposizione un prospetto riepilogativo con l’ammontare delle imposte suddivise tra eredi, chiamati e legatari.
Il quadro EF, che deve essere compilato in presenza di beni immobili o diritti reali immobiliari, consentirà di determinare in autoliquidazione non solo l’imposta principale, ma anche:
- le imposte ipotecaria e catastale,
- le tasse ipotecarie,
- l’imposta di bollo,
- i tributi speciali.
Scadenze e rateizzazione
Il pagamento dell’imposta autoliquidata dovrà essere effettuato entro 90 giorni dal termine di presentazione della dichiarazione di successione.
È prevista la possibilità di rateizzare:
- versando almeno il 20% dell’importo entro i 90 giorni,
- pagando il restante importo in 8 rate trimestrali,
- oppure fino a 12 rate trimestrali per importi superiori a determinate soglie.
Controlli e verifiche
Resta fermo il potere dell’Agenzia delle Entrate di eseguire controlli e accertamenti. In caso di errori o omissioni nell’autoliquidazione effettuata, l’Amministrazione potrà intervenire applicando la normativa vigente.
Questa riforma segna un passaggio importante verso la semplificazione delle procedure fiscali, responsabilizzando il contribuente ma al tempo stesso garantendo strumenti di verifica e tutela da parte dell’amministrazione finanziaria.