Case vuote come risorsa per l’emergenza abitativa
L’UPPI – Unione Piccoli Proprietari Immobiliari rilancia il dibattito sull’emergenza abitativa proponendo un modello di locazione sociale diffusa che coinvolga enti locali, proprietari e inquilini, superando le storiche contrapposizioni tra pubblico e privato.
L’intervento alla Commissione Ambiente della Camera
Il Presidente Nazionale Avv. Fabio Pucci e il Segretario Generale Dr. Jean-Claude Mochet hanno illustrato la proposta nel corso di un’audizione parlamentare relativa alle proposte di legge C. 1169 e C. 1562, incentrate sul recupero e l’espansione dell’edilizia residenziale pubblica.
Piccoli proprietari come alleati strategici
Pur apprezzando le misure previste dai due testi di legge, l’UPPI sottolinea l’importanza di un approccio integrato che valorizzi anche il patrimonio abitativo privato. In Italia esistono circa 10 milioni di abitazioni sfitte che, con adeguate garanzie e incentivi, potrebbero essere immesse sul mercato.
L’associazione evidenzia che la piccola proprietà immobiliare, spesso frutto di investimenti o eredità, rappresenta un potenziale alleato nella lotta alla crisi abitativa, non un soggetto da penalizzare.
Benefici economici e sociali
Attivare nuovi contratti di locazione a canone concordato su immobili privati oggi inutilizzati genererebbe benefici fiscali e occupazionali, oltre a favorire interventi di manutenzione e riqualificazione urbana.
Verso un Programma Nazionale di Locazione Diffusa
L’UPPI si è dichiarata disponibile a collaborare con le istituzioni per definire un Programma Nazionale di Locazione Sociale Diffusa. La proposta ha trovato interesse tra i deputati, che valuteranno l’introduzione di appositi emendamenti nelle proposte di legge in discussione.
Per approfondire, consulta il comunicato stampa completo sul sito di UPPI Nazionale
https://uppi.it/comunicato-stampa-affitti-sociali-diffusi-la-proposta-alla-camera-dei-piccoli-proprietari/








